Pensione a 63 anni da subito se rientri in queste categorie di lavoratori: i vantaggi sono incredibili

Esistono due misure che permettono di andare in pensione con largo anticipo, anche con soli 63 anni di età. Quali sono e chi possono utilizzarle?

Per accedere alla pensione di vecchiaia sono necessari 67 anni di età e 20 di contribuzione.

pensione anticipata
Si può smettere di lavorare prima dei 67 anni id età (cityzen.it)

Ci sono, però, delle valide alternative, che permettono di usufruire della pensione anticipata a tantissimi contribuenti. In particolare, sono due le opzioni più utilizzate da chi decide di smettere di lavorare senza attendere il compimento dell’età pensionabile: Quota 41 precoci e Ape sociale.

Si tratta di strumenti simili tra loro perché presentano dei requisiti in comune, ma l’ultima Legge di Bilancio ha previsto delle importanti novità per entrambi gli strumenti pensionistici. Vediamo quale dei due è più conveniente.

Ape sociale e Quota 41: quali sono le differenze e quali benefici assicurano?

Quota 41 per precari e Ape sociale consentono l’accesso alla pensione anticipata a quattro specifiche categorie di contribuenti.

ape sociale e quota 41
Con Quota 41 e Ape sociale si può andare in pensione in anticipo (cityzen.it)

Si tratta, in particolare:

  • degli addetti a mansioni usuranti. Il lavoro gravoso o usurante deve essere stato svolto per almeno 6 anni negli ultimi 7 oppure per 7 anni negli ultimi 10;
  • degli invalidi almeno al 74%;
  • dei caregivers conviventi che prestano assistenza a familiari disabili gravi da almeno 6 mesi al momento della presentazione della domanda per la pensione anticipata;
  • dei disoccupati che hanno smesso di ricevere l’indennità di disoccupazione NASPI. Per Quota 41 è necessario che siano trascorsi 3 mesi dall’ultima indennità ricevuta, mentre per l’Ape sociale è sufficiente che il sussidio si sia esaurito.

Nonostante la platea di beneficiari sia la stessa, Quota 41 precoci e Ape sociale presentano delle differenze, per quanto riguarda i requisiti di accesso, il calcolo e l’ammontare dell’assegno.

Per Quota 41, infatti, non è prevista un’età anagrafica minima ma sono necessari solo 41 anni di contribuzione (35 effettivi da lavoro), dei quali almeno uno accreditato prima del compimento del diciannovesimo anno di età.

L’Ape sociale, invece, richiede almeno 63 anni e 5 mesi di età (in seguito alla riforma apportata con la Legge di Bilancio 2024) e 30 anni di contribuzione per i disoccupati, i caregivers e gli invalidi e 36 anni per gli addetti ai lavori usuranti.

Mentre Quota 41 non prevede limiti all’importo erogabile, con l‘Ape sociale spettano massimo 1.500 euro fino al raggiungimento dell’età pensionabile. A differenza di Quota 41 che è versata per 13 mensilità, poi, l’Ape sociale non contempla la tredicesima mensilità né maggiorazioni e non è reversibile ai familiari superstiti nell’ipotesi di decesso del titolare.

Ricordiamo, infine, che al raggiungimento dei 67 anni di età, l’Ape sociale si tramuta in pensione di vecchiaia ordinaria.

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