I percettori di assegno sociale si chiedono se la misura è cumulabile con la pensione, il trattamento che si raggiunge avendo accumulato anni di contributi.
I lavoratori che maturano contributi possono contare alla fine della carriera lavorativa su una pensione erogata mensilmente il cui importo varierà in base a diversi fattori. Spesso l’assegno è molto basso, si può integrare con l’assegno sociale?
I contributi sono la chiave del pensionamento. Se non si maturano gli anni giusti di contribuzione l’accesso alla pensione sarà precluso. Ogni scivolo pensionistico richiede, infatti, la soddisfazione di un preciso requisito contributivo che può essere associato oppure no ad un requisito anagrafico. Serviranno 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia e la pensione contributiva, 41 anni per la pensione per i precoci, 42 anni e dieci mesi per la pensione anticipata ordinaria, 35 anni per Opzione Donna e 30 o 36 anni per l’APE Sociale.
Un numero di contributi molto alto, dunque, che presuppone una lunga carriera lavorativa. In alternativa occorrerà attendere i 71 anni per ottenere la pensione con soli 5 anni di contributi a condizione di aver iniziato a lavorare dal 1996. Chi non raggiunge alcun requisito pensionistico potrà richiedere l’assegno sociale ma solo rientrando in determinati limiti reddituali.
I cittadini che non hanno maturato contributi o non raggiungono il numero minimo per andare in pensione possono ottenere l’assegno sociale rispettando condizioni reddituali specifiche. Una misura, dunque, è l’alternativa dell’altra. Spesso le condizioni reddituali sono condizionate dal reddito del coniuge. La pensione del contribuente, infatti, è rilevante al fine dell’erogazione dell’assegno sociale al coniuge. Il trattamento viene conteggiato nel definire i redditi della famiglia che, come detto, dovranno rientrare entro determinate soglie.
I redditi che incidono sono tutti quelli assoggettati all’IRPEF. Sono esclusi solo l’indennità di accompagnamento, le pensioni di guerra, il reddito della casa di abitazione. Se la pensione del coniuge supera i limiti reddituali allora l’assegno sociale verrà negato. Se rimane entro i parametri fissati dalla normativa, invece, la famiglia riceverà sia la pensione che l’assegno sociale.
I requisiti da rispettare sono un reddito personale inferiore all’importo dell’assegno sociale – 534,41 euro al mese nel 2024. Se pari a zero si riceverà l’intera somma, in caso contrario l’importo verrà ridotto. Le cifre raddoppiano in presenza di un coniuge. Il limite reddituale familiare sarà di 1.068,82 euro per ricevere l’assegno sociale. L’importo della misura sarà sempre calcolata sulla differenza tra soglia massima e reddito percepito. Se un coniuge, ad esempio, ha una pensione di 600 euro l’assegno sociale avrà un importo di 468 euro circa.
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