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Bonus mamme lavoratrici fino a 3000 euro: che cosa è e come funziona

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Claudia Savanelli

Il governo ha previsto un bonus mamme destinato alle donne lavoratrici e madri con almeno 3 figli. Ecco come funziona.

La legge di Bilancio 2024 prevede un bonus mamme, ovvero un esonero della contribuzione previdenziale valido sino al 2026.

Bonus mamme fino a 3.000 euro (cityzen.it)

Si intende per contributo previdenziale un versamento che il lavoratore effettua per beneficiare del trattamento pensionistico in caso di invalidità, inabilità, vecchiaia, anzianità o morte.

Scopriamo che cosa è e come funziona.

Bonus mamme: spetta anche se i figli non sono a carico? La risposta è incredibile

Dal 2024 al 2026 le mamme lavoratrici avranno un esonero dei contributi previdenziali (9,19% della retribuzione) fino a un massimo di 3mila euro annui, da ripartire su base mensile pari a 150 euro. In particolare, il bonus mamme prevede l’esonero dalla contribuzione IVS, ovvero i contributi per invalidità, vecchiaia e superstiti.

Bonus madri lavoratrici (cityzen.it)

I requisiti sono due: essere una lavoratrice dipendente con un contratto a tempo indeterminato e avere 3 o più figli, fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo.

L’esonero è riconosciuto dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2026. Tuttavia, il governo, per il 2024 e in via sperimentale, prevede il bonus anche per le madri lavoratrici con due figli, fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo.

L’agevolazione è destinata a tutte le lavoratrici dipendenti del settore privato e pubblico, agricolo, in somministrazione e in apprendistato. L’importante che abbiano un contratto a tempo indeterminato. Escluse invece le lavoratrici:

  • domestiche;
  • autonome;
  • libere professioniste;
  • dipendenti ma con contratti a tempo determinato;
  • senza figli o con un solo figlio.

Attenzione: tra i requisiti non è previsto che i figli siano fiscalmente a carico della madre. Ciò significa che se i bambini sono a carico al 100% del padre, in presenza degli altri requisiti, la madre potrà chiedere il bonus.

A tal proposito ricordiamo che il bonus deve essere espressamente richiesto dalla lavoratrice, comunicando al proprio datore di lavoro il numero dei figli e i relativi codici fiscali. In seguito, il datore di lavoro inserirà le informazioni nel flusso Uniemens seguendo le istruzioni contenute nella circolare INPS numero 27 del 31 gennaio 2024.

Inoltre, la suddetta circolare ha reso attivo il bonus e, quindi, a partire dallo stipendio di febbraio le lavoratrici potranno riceveranno il pagamento ed essendo retroattivo sarà presente anche la quota di gennaio.

Invece, le mamme lavoratrici che ancora non hanno ricevuto il pagamento c’è una buona notizia: nello stipendio di marzo dovrebbe arrivare un triplo pagamento: cioè, oltre a quello di marzo anche il versamento di gennaio e di febbraio per un totale di 45 euro.

Claudia Savanelli

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