Bancomat diffuso, cos’è e come funziona?

Tutti i segreti del bancomat diffuso e come funziona questo innovativo sistema di pagamento e prelievo, utile per la quotidianità.

Il bancomat diffuso è una nuova modalità di prelievo contanti che prenderà sempre più piede nel nostro paese. Grazie alla sua facilità d’uso e alla sua diffusione capillare, questo strumento diventerà sempre più popolare tra i cittadini italiani, soprattutto nei comuni sotto i 5000 abitanti, dove le banche stanno piano piano scomparendo.

Ma cosa è esattamente un bancomat diffuso e come funziona? In questo articolo, esploreremo nel dettaglio questo innovativo servizio bancario, fornendo tutte le informazioni necessarie per comprendere il suo funzionamento e i suoi vantaggi. Leggete con attenzione per scoprire tutto ciò che c’è da sapere sul bancomat diffuso.

Arriva il bancomat diffuso, un innovativo modo di prelievo contanti

A partire da gennaio 2024, sarà consentito ritirare denaro contante fino a 250 euro presso vari esercizi commerciali, come tabaccherie, edicole, supermercati e farmacie. Questa disposizione è stata stabilita dal governo Meloni nell’ambito della legge di bilancio. È importante notare che non tutti gli esercizi commerciali saranno tenuti ad offrire questo servizio, e coloro che decideranno di farlo non saranno soggetti ai rigorosi controlli legislativi precedentemente in vigore. Questa misura, denominata ‘bancomat diffuso’, è stata concepita per facilitare le operazioni bancarie, principalmente nei piccoli Comuni, dove le banche stanno progressivamente scomparendo.

La mossa legislativa mira a modificare le leggi anti-riciclaggio del 2007, per essere più indulgenti con le transazioni di valore inferiore a 250 euro al giorno, secondo un articolo specifico rivolto alle aree rurali e ai piccoli comuni del paese (luoghi a rischio di spopolamento). La relazione tecnica del decreto spiega che, in Italia, l’uso di contanti prelevati da negozi affiliati sta diventando sempre più comune. In alcuni contesti, vengono introdotte anche tecniche all’avanguardia, ad esempio l’utilizzo dei codici QR. Questo servizio può essere particolarmente utile in quei luoghi che hanno assistito a un significativo calo degli sportelli bancari tradizionali negli ultimi anni (una diminuzione del 30% tra il 2015 e il 2022).

I controlli e le verifiche anti-riciclaggio rigorose imposte agli intermediari in questi tempi, indipendentemente dall’importo, rendono difficile qualunque possibilità di aggiungere nuovi servizi. Commerci e fornitori di servizi sono riluttanti a causa di queste restrizioni, che a loro avviso, sono più severe rispetto a quelle stabilite dalle normative dell’Unione europea. Tuttavia, il governo assicura che le modifiche non causeranno problemi di sicurezza, poiché attualmente nessuna azione è richiesta quando il prelievo viene effettuato tramite un Bancomat.

A partire da gennaio quindi, le regole per chi desidera avviare un servizio di prelievo di denaro nel proprio esercizio commerciale saranno meno rigide. Non verranno effettuati controlli per prelievi giornalieri fino a 250 euro, un importo scelto in quanto rappresenta la media dei prelievi effettuati agli sportelli automatici in Italia e può essere considerato “un uso normale” del contante. L’accesso a un mezzo per il prelievo, come una carta, e le credenziali necessarie per il suo uso rimarranno comunque indispensabili. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sulla norma, lasciando libertà ai commercianti nello stabilire il suo funzionamento pratico. Un’opzione potrebbe essere l’utilizzo del POS. Secondo Salvatore Vescina, responsabile del credito di Confcommercio, la possibilità più plausibile è che verranno impiegate le reti bancarie e delle carte di credito, ma i commercianti avranno ampia libertà di scelta.

Un pagamento con il pos
Foto | ronstik @Canva – cityzen.it

 

È importante sottolineare che non tutti i rivenditori saranno tenuti a fornire questo servizio e quelli che sceglieranno di farlo non dovranno aderire alle severe verifiche precedentemente previste dalla legge. La Legge di Bilancio 2024 decreta anche che ci saranno incentivi per l’installazione nei negozi “di vicinato” dei Comuni con un numero di residenti sotto i 5.000, laddove gli sportelli bancomat stanno diventando sempre più rari.

Potrebbe essere vantaggioso per coloro che abitano in comunità più piccole e di solito ritirano denaro solo occasionalmente, forse prelevando importi maggiori per poi conservarli a casa, esponendosi così al pericolo di furti. Lo stesso vale per coloro che incontrano problemi nell’utilizzo dei bancomat. Inoltre, se il processo di prelievo diventa più agevole, potrebbe incentivare coloro che attualmente non possiedono un conto a crearne uno.

Il fondo a sostegno dei Comuni con meno di 5000 abitanti

La Legge di Bilancio 2024 istituisce un fondo di 30 milioni di euro per il sostegno dei comuni delle Regioni a statuto ordinario, così come della Sicilia e della Sardegna, con una popolazione inferiore a 5000 abitanti. Il provvedimento riconosce le problematiche derivanti dallo spopolamento, che portano a difficoltà socio-economiche.

Soddisfare i criteri per accedere al fondo richiede:

  • un declino della popolazione ISTAT superiore al 5% rispetto al censimento del 2011, misurato al 31 dicembre 2022;
  • un reddito medio per persona inferiore di più di 3000 euro rispetto alla media nazionale, basato su dati fiscali dell’anno più recente disponibile;
  • un Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale (IVSM) superiore alla media nazionale. Quest’ultimo è calcolato dall’ISTAT utilizzando indicatori che rappresentano le principali condizioni di vulnerabilità sociale e materiale dei comuni italiani.

In sintesi, l’IVSM è un indicatore cumulativo che rappresenta la vulnerabilità dei comuni italiani da un punto di vista sia sociale che materiale. Il fondo sarà distribuito proporzionalmente alla popolazione ISTAT al 31 dicembre 2022, entro il 28 febbraio 2024, mediante un Decreto del Ministro dell’Interno, in collaborazione con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, dietro accordo con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali.

Come funzionerà esattamente il bancomat diffuso

Semplicemente, tutti i negozi muniti di un dispositivo Pos – usato per effettuare pagamenti tramite carte di credito o bancomat – avranno la capacità di operare come un bancomat. I clienti potranno usare la loro carta per ritirare denaro. Le procedure di controllo antiriciclaggio rimarranno a carico del fornitore del Pos e di quello che fornisce il bancomat o la carta di credito al cliente.

Con un piccolo aggiustamento delle norme antiriciclaggio, i Pos nei negozi sono stati equiparati ai bancomat. Tuttavia, persiste una questione di sicurezza: i negozi potrebbero essere più suscettibili alle rapine a causa di queste modifiche, scoraggiando molti proprietari dal concedere questo servizio.

Il Governo non ha ancora fornito dettagli su come i commercianti potranno procedere con la richiesta per aderire al bancomat diffuso. Questo processo sarà possibile una volta che il fondo stabilito per questa misura verrà diviso, e solo allora le regole per quelli interessati all’installazione saranno stabilite.

Al momento, l‘opzione per mettere un ATM in un negozio è già disponibile, ma è resa complicata dalle leggi attuali. I mediatori, infatti, devono svolgere controlli rigorosi e verifiche antiriciclaggio, anche per piccole quantità, il che scoraggia sia i negozi che i fornitori di servizi. Tuttavia, il Governo sostiene che questa modifica non metterà a rischio la sicurezza, dato che i prelievi effettuati attraverso gli sportelli automatici non necessitano dei medesimi obblighi.

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