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Attenzione al proprio WhatsApp: adesso anche i gruppi diventano pericolosi!

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Katia Russo

Una notizia scioccante che, a dirla tutta, visti i tempi che corrono, forse non fa nemmeno tanto scalpore. Ma vediamo cosa è successo.

L’applicazione di messaggistica istantanea verde più famosa al mondo, ovvero WhatsApp, nasce per mettere in contatto persone tra loro distanti, come ad esempio i parenti, oppure persone vicine, come gli amici e la famiglia. Ma ciò non toglie che, oltre al lato personale, possa essere utilizzata anche per motivi di lavoro per facilitarne le comunicazioni.

Le chat di WhatsApp possono essere pericolose – Cityzen.it

Insomma, l’invenzione è stata una grande rivoluzione dato che ha permesso a tantissime persone di restare in contatto e mandare quanti messaggi si vogliono, chiamare all’infinito oppure videochiamare, senza pagare nemmeno un centesimo. Tuttavia, come nelle altre situazioni della vita, bisogna sempre essere sempre responsabili nell’usare strumenti del genere.

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Perché i gruppi di WhatsApp possono diventare pericolosi: la notizia del momento

Secondo quanto riportato da tgcom24, esisteva un gruppo WhatsApp a cui partecipavano delle mamme di Napoli. Ovviamente, le donne erano legate tra di loro per via dei loro figli che frequentavano la stessa classe. Insomma, per dirla tutta, è il classico gruppo WhatsApp creato dai genitori per i genitori per tenersi aggiornati su come vadano le cose a scuola.

Ebbene, il tutto non si è fermato a questo punto dato che queste mamme prima hanno discusso per via chat per poi continuare la discussione dal vivo. Infatti, le dirette interessate si sono date appuntamento proprio dinanzi alla scuola dei loro figli e lì si sono letteralmente messe le mani addosso. Per fortuna, poi, sono intervenuti i carabinieri.

Litigio nato su WhatsApp e sfociato in rissa dal vivo – Cityzen.it

Secondo quanto riportato sempre da tgcom24, il motivo di un simile litigio sfociato in mani è legato alla disponibilità dei genitori di partecipare alle attività scolastiche. Le madri in questione si erano date anche dei turni che, a quanto pare, non sono stati rispettati, un fattore che ha fatto scattare la scintilla del litigio.

Le applicazioni ed i social amplificano i problemi nella vita reale

Come detto in precedenza, non si tratta del primo caso di litigi iniziati su applicazioni per poi continuare dal vivo. Sappiamo che la società è cambiata e che i social, delle volte, ovviamente sempre in base all’uso che se ne fa, possono aiutare oppure danneggiare una situazione. Infatti, spesso e volentieri si litiga proprio perché virtualmente non si comprende bene il tono di voce dell’altro e il tutto può essere travisato.

Ma ciò non riguarda soltanto le applicazioni di messaggistica come WhatsApp, ma anche Instagram e via discorrendo. Molto spesso, personalità bene in vista diventano il bersaglio di odio di utenti che nemmeno li conoscono e questo ha delle gravi ripercussioni su chi è soggetto a tanto sentimento. La cosa, poi, diventa ancora più grave se viene attaccata una persona comune.

Katia Russo

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