Cronaca

Un posto al sole, l’attore della soap finisce in tribunale: accuse gravissime

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Argia Renda

Un posto al sole finisce al centro dell’attenzione per Ciro di Maio, l’attore è finito in tribunale e le accuse sono davvero gravissime.

Si torna ancora una volta a parlare della soap opera di Rai 3 che ogni giorno, nel corso della settimana va in onda con una nuova puntata nella fascia preserale, puntate che riscuotono sempre un grande successo e che il pubblico apprezza, nonostante il passare del tempo.

Un Posto al Sole foto Facebook Un posto al sole -cityzen.it

Eppure il motivo che conduce la soap opera al centro dell’attenzione ha a che fare con uno degli attori che ci hanno recitato in passato, stiamo parlando di Ciro Di Maio. Il giovane è finito in Tribunale e la Procura di Milano ha chiesto per lui il giudizio immediato

Una situazione davvero incresciosa davanti alla quale nessuno si sarebbe mai aspettato di vederlo trovarsi e come se non bastasse le accuse a suo carico sono davvero molto gravi. Entriamo nel vivo della questione e scopriamo di che cosa  è accusato.

Un Posto al Sole, Ciro Di Maio accusato di possedere la droga dello stupro

Proprio cosi, Ciro Di Maio, l’attore che in passato ha anche preso parte a Un posto al sole è finito davanti il Tribunale con l’accusa di avere importato 3 litri di GBL, la cosiddetta “droga dello stupro”: viaggiava dentro bottiglie che riportavano l’etichetta di banale silicone, ed era stata pagata in bitcoin. Cosi come si legge dalla nota ufficiale: “I flaconi pieni di sostanza stupefacente sono arrivati all’aeroporto di Malpensa con una spedizione dalla Cina con destinazione Milano”.

Ciro Di Maio arrestato (cityzen.it)

Secondo le ricostruzioni, l’arresto del giovane parte da una spedizione fatta del carico arrivata alla Cargo City dell’aeroporto di Malpensa e poi intercettata dalle Fiamme Gialle: con l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria di Busto Arsizio, i finanzieri hanno seguito la consegna in incognito ed a distanza, fino all’arrivo dei flaconi all’indirizzo del destinatario, a Milano. Inseguito quando il giovane è finito davanti il giudice per le indagini preliminari, l’attore si avvalso della facoltà di non rispondere, ammettendo solo: “La droga era per uso personale. Non l’ho mai ceduta ad altri”.

Insomma una situazione davvero particolare in cui il giovane non è la prima volta che si trova davanti, già in passato si era trovato nella medesima situazione: adesso non resta che aspettare che la giustizia faccia il suo corso e scoprire quale saranno le conseguenze che lo riguarderanno.

Argia Renda

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