Ucraina, gli alleati puntano al negoziato con Mosca?

Il Dipartimento di Stato Usa nega un cambio di strategia: l’obiettivo resta la “vittoria totale” contro la Russia. Segnali di dialogo: nella notte scambio di prigionieri

 

Dopo le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni sulla stampa internazionale su un presunto cambio di strategia in Ucraina, interviene il Dipartimento di Stato Usa per smentire. “Non è vero”, ha detto il portavoce Matthew Miller, confermando che il traguardo di Washington resta la “vittoria totale” contro Mosca. Alla fine dello scorso dicembre, Politico aveva citato un funzionario dell’amministrazione Biden e un diplomatico europeo, secondo i quali Usa e Ue avrebbero ridimensionato le proprie ambizioni puntando a guadagnare una posizione di vantaggio al tavolo dei negoziati con Vladimir Putin per chiudere la guerra.

Cambio di strategia?

Le indiscrezioni del sito arrivano pochi giorni quelle del New York Times, secondo cui il presidente russo avrebbe “segnalato silenziosamente”, attraverso intermediari, almeno dallo scorso mese di settembre, di essere aperto a un cessate il fuoco in Ucraina che congeli i combattimenti lungo le linee attuali. Un lavoro dietro le quinte al di là della “retorica pubblica” incendiaria.

Scambio di prigionieri

Difficile dire come stiano davvero le cose. Di certo al momento c’è lo scambio di prigionieri, il più consistente dall’inizio del conflitto. Un segnale di dialogo mentre la guerra si avvia verso il traguardo dei due anni. Kiev ha annunciato il ritorno a casa di 230 tra militari e civili, incluse cinque donne, mentre da parte russa sono 248 i soldati liberati. Lo scambio è avvenuto attraverso la mediazione di Dubai. “Dopo un lungo periodo di tempo siamo stati in grado di condurre uno scambio di prigionieri molto complesso. Gli Emirati Arabi Uniti hanno partecipato direttamente nell’organizzazione di questo processo”, ha detto il capo dell’intelligence militare ucraina Kyrilo Budanov, citato da Ukrainska Pravda.

La nostra gente è a casa. Ringrazio tutti coloro che stanno riportando a casa il nostro popolo nonostante tutte le difficoltà! Grazie ai nostri difensori! Faremo di tutto per riportare a casa tutti i nostri cittadini che ora sono in cattività russa”, ha scritto su su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Prigionieri ucraini liberati
Prigionieri ucraini liberati | Foto @ZelenskyyUa

Kiev: “Servono altri aiuti militari”

Kiev intanto continua la pressione sugli alleati perché non interrompano la linfa vitale degli aiuti militari. Con il Congresso Usa ostaggio dei Repubblicani e l’Unione europea bloccata dal veto dell’Ungheria di Voktor Orban, le riserve ucraine sono agli sgoccioli.

Non abbiamo un piano B. Confidiamo nel piano A”, ha detto alla Cnn il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. “Ciò che viene dato all’Ucraina non è carità. È un investimento nella difesa della Nato, così come nella tutela della prosperità del popolo americano”. Se Mosca avesse la meglio, “altri leader nel mondo saranno tentati di seguire le orme della Russia”, è la linea di Kiev. E chi pensa che “Putin non oserà attaccare un Paese” dell’Alleanza atlantica “commette un grave errore”.

Al capo della diplomazia ucraina ha fatto eco il comandante delle forze armate ucraine Sergiy Nayev. Le difese aeree possono sostenere l’offensiva russa solo nel breve periodoma nel medio e lungo termine abbiamo bisogno dell’aiuto dei Paesi occidentali”, ha detto all’Afp.La priorità è avere più munizioni”.

La Casa Bianca ha le mani legati, ha dovuto ammettere il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, se i repubblicani si rifiutano di sbloccare un pacchetto di aiuti da 61 miliardi di dollari. Le forniture di armi “sono costrette a fermarsi. Il presidente ha firmato l’ultimo pacchetto di aiuti per la sicurezza, che avevamo l’autorità di ricostituire. Abbiamo bisogno di un’ulteriore legge per fornire ulteriore assistenza all’Ucraina”, ha spiegato alludendo ai 250 milioni di dollari stanziati da Washington alla fine di dicembre attingendo alle riserve del Pentagono.

A Bruxelles del resto va meglio, con il primo ministro ungherese che non ne vuole sapere di sbloccare la revisione del bilancio pluriennale dell’Ue, inclusi i 50 miliardi di euro per l’Ucraina, fra prestiti (33 milioni) e donazioni (17 milioni), spalmati nei prossimi quattro anni.

Tre morti negli attacchi russi sul fronte Est e Eud

Intanto sul campo si continua a combattere. E a morire. Ieri nell’ultimo attacco russo vicino alla linea del fronte meridionale e orientale dell’Ucraina tre persone sono rimaste uccise. L’offensiva rilanciata con l’anno nuovo da Mosca non ha risparmiato bambini, scuole e strutture sanitarie. “Le case sono state distrutte e milioni di bambini hanno iniziato il nuovo anno sotto il suono delle sirene e dei bombardamenti”, ha denunciato Munir Mammadzade, rappresentante dell’Unicef in Ucraina. Una condizione tanto più critica con le temperature che scendono sotto i 20 gradi.

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