Alcuni lavoratori hanno diritto alla cd. maggiorazione contributiva, una misura che consente di incrementare l’ammontare della pensione e smettere di lavorare prima. A chi è destinata?
La legge permette a una determinata categoria di lavoratori di richiedere un incremento dell’anzianità contributiva, ai fini del raggiungimento anticipato del diritto per la pensione e per la misura della stessa. In pratica, grazie a tale strumento, gli interessati hanno l’opportunità non solo di accedere al pensionamento prima ma anche di ricevere un assegno di importo più elevato.
Ai sensi della Legge n. 388/2000, possono usufruire della maggiorazione contributiva i lavoratori affetti da invalidità e, nello specifico: i sordomuti, gli invalidi di guerra, gli invalidi per causa di servizio (anche nel pubblico impiego), gli invalidi civili che hanno ottenuto il riconoscimento di un’invalidità superiore al 74%.
Il beneficio consiste nel riconoscimento di 2 mesi di contribuzione figurativa, fino a un massimo di 5 anni, ed è utile sia per la maturazione del requisito per la pensione sia per il calcolo del suo ammontare. C’è, però, una differenza a seconda che il pensionato sia soggetto a sistema retributivo o contributivo. Analizziamo tutti i dettagli della misura.
La maggiorazione contributiva per i soggetti che hanno un’invalidità civile superiore al 74% è un vantaggioso strumento per coloro che ricadono nel calcolo retributivo dell’assegno, ossia i lavoratori che possiedono almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995.
Per i contributivi puri (ossia coloro che hanno iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996), la maggiorazione è consentita solo ai fini del diritto alla pensione e non anche per la misura dell’assegno. Il motivo risiede nel fatto che la maggiorazione non incide sul montante contributivo, cioè sul reale importo accreditato a titolo di contribuzione.
Per gli aventi diritto, il riconoscimento dell’agevolazione non è automatico, ma è necessario presentare apposita domanda di ricostituzione telematica all’INPS, allegando il certificato che attesta la percentuale di invalidità concessa, i verbali di accertamento sanitario rilasciati dalle Commissioni mediche ASL o la copia del provvedimento amministrativo emesso in favore degli invalidi di guerra e degli invalidi per causa di servizio.
Nel modello da scaricare sul portale dell’INPS, bisogna compilare una sezione denominata “Richieste particolari agevolazioni di legge (riduzione età pensionabile e incremento anzianità contributiva“. Basta, poi, barrare la casella riguardante la maggiorazione contributiva per invalidità, recante la dicitura “Incremento dell’anzianità contributiva di due mesi per ogni anno di servizio effettivo (Legge n. 388/2000, art. 80, comma 3)“.
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