Gli sposi devono dichiarare al Fisco gli introiti derivanti dai regali di nozze? In alcuni casi potrebbero scattare i controlli anti riciclaggio.
Anche i regali in contanti “in busta” che vengono fatti in occasione delle nozze o di altre ricorrenze vanno considerati donazioni di modico valore e, dunque, soggiacciono alla disciplina normativa di tale istituto. Attenzione, però, alla cifra donata, perché se è considerata di non modico valore, è necessario l’atto pubblico.
La legge non specifica qual è la soglia oltre la quale una donazione è da ritenersi di modico valore, perché vengono presi come parametri due requisiti: uno oggettivo (relativo al valore del bene donato) e uno soggettivo (relativo alle condizioni economiche del donante). In altre parole, più è ricco il donante e più alto potrà essere l’importo della donazione di modico valore, perché la donazione non comporta un’incidenza significativa sul patrimonio del donante.
Questi principi si applicano anche nel caso di regali “in busta” in contanti, che non possono eccedere una determinata soglia. Superato il limite, infatti, si rischia di subire accertamenti fiscali e di dover giustificare alle autorità le ragioni alla base del trasferimento di denaro. Vediamo, dunque, qual è il tetto massimo delle donazioni in contanti.
Regali in contanti agli sposi: la cifra massima che mette al riparo dagli accertamenti fiscali
La normativa ammette l’utilizzo del contante entro determinati limiti, che sono stati modificati diverse volte nel corso degli anni. Lo scopo è di limitare l’uso del contante per assicurare la tracciabilità delle operazioni finanziarie e combattere il fenomeno dell’evasione fiscale.
Attualmente, la soglia consentita per i pagamenti in contanti è fissata a 5 mila euro (fino al 31 dicembre 2022, era pari a 2 mila euro). Di conseguenza, anche gli invitati che desiderano fare un regalo agli sposi in contanti devono attenersi a questa regola. Il limite, infatti, vale per i pagamenti tra privati per l’acquisto di beni e servizi, per i prestiti e per i regali tra amici e parenti.
Se si rispetta la soglia dei 5 mila euro, non è obbligatorio il bonifico. Chi, al contrario, desidera donare una quantità di denaro di importo maggiore, deve provvedere tramite bonifico o assegno, per consentire la tracciabilità delle somme, sulla base di quanto disposto dalla normativa anti-riciclaggio.
Questo orientamento è stato sottolineato anche dalla Corte di Cassazione, tramite l’ordinanza n. 9363 del 10 aprile 2023, con la quale ha specificato che le donazioni informali possono essere oggetto di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate e, di conseguenza, è necessario sempre essere in grado di dimostrarne la provenienza.