Il nostro ordinamento prevede numerose agevolazioni economiche a disposizione dei soggetti privi di un impiego. Ecco quali sono e come si ottengono.
L’elevato tasso di disoccupazione continua a essere una delle problematiche più sentite in Italia. Attualmente, infatti, circa il 7,2% della popolazione non ha un lavoro. Per aiutare chi si trova in difficoltà, il Governo ha introdotto nuovi Bonus e incentivi che assicurano l’inserimento nel mondo lavorativo dei disoccupati.
La maggior parte di queste misure sono rivolte anche a coloro che guadagnano meno di 8.500 euro all’anno (se dipendenti) o 5.500 euro (se autonomi) e ai soggetti che hanno prestato la loro disponibilità a lavorare, tramite il Sistema Informativo Unitario delle Politiche del Lavoro.
Nel dettaglio, i Bonus che possono essere richiesti dalle persone che non hanno un impiego stabile sono raggruppati in due categorie, ciascuna con caratteristiche differenti. Vediamo quali sono.
I Bonus rivolti ai disoccupati sono costituiti dalle indennità di disoccupazione e dalle Politiche Attive del Lavoro. Fanno parte delle indennità di disoccupazione la NASpI, la DIS-COLL, il sostegno al reddito SAR e l’indennità di disoccupazione agricola.
La NASpI è erogata in favore di lavoratori subordinati che hanno perso l’impiego in maniera involontaria e che possiedono almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni. L’ammontare della prestazione è pari al 75% dello stipendio medio percepito, entro un massimo di 1.470,99 euro.
La DIS-COLL, invece, spetta ai collaboratori coordinati e continuativi e ai dottorandi con borsa di studio che hanno perso uno o più rapporti di collaborazione. Per ottenerla è necessario almeno un mese di contribuzione accreditato presso la Gestione Separata INPS. L’importo dell’indennità varia a seconda del reddito imponibile ai fini previdenziali.
Il sostegno al reddito SAR è destinato ai lavoratori con contratti di somministrazione che hanno perso il lavoro ed è pari a una cifra che va da 780 a 1.000 euro. L’indennità di disoccupazione agricola, invece, viene percepita dai lavoratori agricoli dipendenti ed è pari al 40% dello stipendio di riferimento, con una trattenuta del 9% a titolo di contributo di solidarietà.
Tra le Politiche Attive del Lavoro, infine, sono incluse due importi misure, introdotte a gennaio del 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza e destinate all’inserimento dei disoccupati nel tessuto lavorativo tramite i Centri per l’Impiego e le agenzie private.
Si tratta dell’Assegno di Inclusione, destinato alle famiglie con almeno un membro disabile, minorenne, over 60 o inserito in programmi di cura e assistenza socio-sanitaria e del Supporto per la Formazione e il Lavoro, rivolto a chi ha un ISEE inferiore a 6 mila euro ed è abile al lavoro. Comporta l’inserimento del beneficiario in percorsi formativi finalizzati all’assunzione e l’erogazione di un Bonus di 350 euro.
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