Potrebbe essere introdotta una normativa per regolarizzare le lauree presso le Università telematiche. Cosa prevede la Riforma?
Da tempo si parla di una Riforma della normativa relativa allo svolgimento dei corsi di laurea presso le Università telematiche, visto l’aumento vertiginoso degli iscritti. Negli ultimi tempi, si sono accentuate le polemiche mosse da coloro che non ritengono il titolo conseguito presso di esse meritevole quanto quello rilasciato dalle ordinarie Università statali.
Sono in molti, infatti, a screditare coloro che indossano la corona d’alloro al termine di un percorso compiuto prevalentemente in modalità online, perché le lauree telematiche sono considerate più semplici. Di fatto, garantiscono l’accesso ai concorsi e ai colloqui presso le aziende, al pari degli altri titoli di studio.
Le Università telematiche sono preferite anche da chi già lavora e non può seguire i corsi in presenza e, dunque, necessita di studiare da casa nel tempo liberi disponibile e secondo specifiche tempistiche. Negli ultimi anni, tuttavia, è stata avvertita l’esigenza di regolamentare questa tipologia di studi, per evitare che possa essere strumento di discriminazione tra studenti o di elusione della legge. Cosa prevede la Riforma delle Università telematiche? Scopriamolo.
Si attende l’emanazione di un Decreto Ministeriale per la fissazione di apposite regole circa lo svolgimento dei corsi presso le Università online. Le novità che potrebbero essere introdotte sono davvero numerose, vediamo le principali.
Innanzitutto, i regolamenti universitari dovranno garantire lo svolgimento degli esami in presenza e non, come avviene spesso ora, in modalità telematica. Gli esami di profitto potranno tenersi a distanza solo in ragione di comprovate esigenze sanitarie e per garantire la tutela dell’incolumità delle persone.
Verrà introdotto, poi, il principio in base al quale il 60% delle lezioni verrà messo a disposizione tramite incontri pre-registrati e fruibili online in ogni momento, mentre il restante 40% dovrà svolgersi necessariamente in presenza.
Novità anche per il corpo docenti. Il D.M. 1154/2021 stabilisce che devono esserci 7 professori per le materie umanistico-sociali per le lezioni a distanza ma, nei fatti, sono 3 i docenti per tale modalità, costretti a gestire fino a 250 studenti. In pratica, si dovranno avere 14 docenti (tra ordinari e associati) ogni 500 universitari.
Il testo del Decreto dovrebbe essere depositato entro la fine dell’estate, per poter entrare in vigore già dall’Anno Accademico 2024/2025. Il testo definitivo dovrà essere elaborato il prima possibile, prima che nelle Università telematiche regni il caos, data la mole di iscritti. È anche vero che questi corsi di laurea vengono preferiti perché le condizioni delle Università statali sono davvero disastrose e si attende un celere intervento anche in tal senso.
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