Il Governo sta studiando la nuova Riforma ISEE, per tutelare le esigenze delle famiglie con figli e in difficoltà e ridurre il peso delle tasse. Quali sono le principali innovazioni?
Il Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia sono al lavoro per stilare il teso di riforma dell’ISEE, per rendere i calcoli più semplici ed efficaci.
Tra gli obiettivi primari ci sono l’esclusione dell’Assegno Unico e Universale e la modifica del ruolo della prima casa ai fini del calcolo patrimoniale. Si tratta di accorgimenti di fondamentale importanza, perché la riduzione del valore ISEE, soprattutto per i nuclei con figli, consente un accesso più immediato ai Bonus e alle agevolazioni economiche.
È per tale motivo che al centro della Riforma ci sono le famiglie numerose, in continuità con la linea politica del Governo. In realtà, una prima modifica c’è già stata con la previsione, nella Legge di Bilancio 2024, dell’esclusione dal patrimonio mobiliare dei titoli di Stato fino a 50 mila euro. La misura, tuttavia, non è ancora stata attuata perché mancherebbero che però non è ancora operativa perché richiede ulteriori passaggi normativi. Ma vediamo quali sono le novità principali a cui si sta lavorando e quali vantaggi porteranno ai contribuenti.
L’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è lo strumento che fotografa la condizione reddituale e patrimoniale delle famiglie e costituisce un elemento indispensabile per usufruire alle misure di welfare. Va richiesto all’INPS, compilando la cd. Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).
Una delle principali modifiche rientranti nel progetto di Riforma ISEE riguarda l’esclusione dell’Assegno Unico e Universale dal calcolo del reddito, in quanto non produttivo di IRPEF. L’inclusione del sussidio, infatti, ha comportato l’esclusione di numerose famiglie dall’erogazione di alcuni benefici economici.
Si tratterebbe, in realtà, di un provvedimento scontato, perché, prima dell’introduzione dell’Assegno Unico, le detrazioni per i figli a carico erano escluse dal calcolo ISEE. Dovrebbe, inoltre, essere introdotta una scala di equivalenza più favorevole, a seconda dell’aumentare del numero dei figli.
Ma non si tratta delle uniche innovazioni. Si sta, infatti, pensando di rivoluzionare il ruolo della prima casa nel calcolo patrimoniale. In questo modo, si potrebbe ridurre il peso dell’abitazione e, di conseguenza, incrementare la facoltà di usufruire di Bonus e agevolazioni. Attualmente, la prima casa non ha rilevanza ai fini ISEE se ha un valore minore di 52.500 euro, più 2.500 euro per ciascun figlio convivente successivo al secondo. Oltre questo limite, rileva in misura pari a due terzi della parte eccedente. Lo scopo della manovra sarebbe quello di tagliare il peso della prima casa sull’ISEE, per una platea di famiglie più numerosa.
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