Il Governo ha stanziato delle risorse economiche da destinare a chi ha dei disturbi molto comuni, soprattutto i giovani. Ecco i vantaggi che si possono ottenere.
Sono in arrivo 10 milioni di euro per curare una particolare categoria di malattie che, solo in Italia, affligge più di 3 milioni di persone.
Si tratta di disturbi che possono avere effetti devastanti sulla salute fisica e mentale e che, dunque, consentono ai pazienti di accedere a diverse agevolazioni, come l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario e il riconoscimento dell’invalidità e di sussidi economici. Scopriamo di quali malattie si tratta.
Sono tantissime le persone che soffrono di disturbi alimentari, i cd. disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DCA).
Consistono in patologie psichiatriche che possono avere conseguenze molto gravi sulla vita dei pazienti e dei loro familiari, se non curate in tempo e adeguatamente. L’anoressia nervosa, infatti, è attualmente la seconda causa di morte nelle giovani donne, subito dopo gli incidenti stradali.
Colpisce soprattutto la popolazione femminile (circa il 90%), in particolar modo le adolescenti, ma negli ultimi anni sono spaventosamente aumentati anche i casi di uomini che soffrono di disturbi alimentari.
Per questo motivo, con il Decreto Milleproroghe, il Ministro della Salute ha deciso di destinare 10 milioni di euro al Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e di aggiornare i cd. Lea (Livelli essenziali di assistenza), in modo tale che i malati possano beneficiare di maggiori esenzioni per le visite ambulatoriali.
Chi soffre di anoressia e bulimia è esente dal pagamento del ticket sanitario per le visite specialistiche necessarie per monitorare la patologia. Con la riforma, inoltre, si potrà beneficiare di ulteriori 16 nuove prestazioni ambulatoriali in regime di esenzione, utili sia per il monitoraggio sia per la prevenzione di effetti collaterali legati ai disturbi alimentari. In totale, dunque, gli interessati potranno contare su 32 prestazioni gratuite.
I soggetti affetti da DCA, inoltre, hanno diritto al riconoscimento dell’invalidità civile. Nel dettaglio, l’agevolazione spetta per l’anoressia nervosa (e l’anoressia mentale) e la bulimia nervosa. In alcuni casi, potrebbero essere considerate invalidanti anche l’obesità e la diabulimia (se associata al diabete).
All’interno delle linee guida INPS, l’anoressia e la bulimia nervosa sono annoverate tra le malattie invalidanti gravi, tra quelle che colpiscono il sistema psichico. Si differenziano tre particolari gradi di entità per l’anoressia: lieve, moderata e grave.
L’anoressia lieve prevede il riconoscimento di una percentuale di invalidità massima del 35%, quella moderata del 45% e quella grave di una percentuale compresa tra il 75% e il 100%. Nelle ipotesi in cui la malattia ostacoli il compimento delle normali attività quotidiane, si può richiedere anche l’accompagnamento.
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