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NASPI, rischi di perderla e avere delle sanzioni: ecco tutti gli obblighi per i percettori

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Loris Porciello

Tutti i percettori di Naspi rischiano di perderla e soprattutto di avere delle sanzioni. Sono diversi gli obblighi da rispettare: quali sono.

Sono tantissimi coloro che ad oggi ricevono la NASPI eppure questo contributo di disoccupazione del Governo non è sempre garantito. Tutti i percettori infatti dovranno rispettare alcuni obblighi per evitare di perdere il sussidio: cosa bisogna sapere sul sussidio erogato dall’esecutivo.

Sono diversi gli obblighi per ricevere la Naspi – Cityzen.it

Ormai tutti conoscnono cos’è l’indennità NASPI che rappresenta un sostegno mensili per i lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro. Uno dei requisiti fondamentale per accedere a questo sussidio è aver accumulato almeno 13 settimane di contributi contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti alla cessazione dell’occupazione. Sarà possibile ottenere la Naspi presentando la domanda all’INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Il suo importo varierà in base alla retribuzione e diminuisce progressivamente con il passare dei mesi. La tempestiva presentazione della richiesta è fondamentale poiché l’indennità inizia dall’8° giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro se la domanda viene presentata entro i primi 8 giorni, definito anche periodo di carenza. Dopo che la domanda è stata presentata, il beneficiario dovrà sottostare ad alcuni obblighi per ricevere il sostegno dell’INPS.

Naspi, attenzione a questi obblighi o rischi sanzioni: tutte le regole

Tra gli obblighi da rispettare per il percettore della Naspi troviamo stipula del “patto di servizio personalizzato”. Prima di vedere gli altri obblighi bisogna sapere che in caso di mancato rispetto potrebbe arrivare la decadenza del beneficio. In tal senso una parte cruciale è è la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID). In passato era necessario recarsi al Centro per l’Impiego per sottoscrivere la DID dopo la domanda di Naspi. Questa procedura è stata semplificata ed automatizzata visto che sarà l’INPS stessa a richiederla al CPI.

Cosa bisogna sapere se si riceve la Naspi – Cityzen.it

La DID attesta la disponibilità immediata del lavoratore a svolgere attività lavorativa e a partecipare alle misure di politica attiva. Per le persone con disabilità, il rilascio della DID per l’iscrizione al collocamento mirato richiede un approccio più tradizionale, con il coinvolgimento dei Centri per l’Impiego. Oltre a questi passaggi, i percettori della NASPI sono tenuti a rispettare ulteriori obblighi.

Tra questi troviamo la partecipazione a corsi di formazione, tirocini e preselezioni per facilitare il reinserimento lavorativo. La stipula del “patto di servizio personalizzato” è obbligatoria entro 15 giorni dalla presentazione della domanda NASPI, garantendo l’osservanza degli impegni assunti dal lavoratore per la ricerca attiva del lavoro. Nel caso in cui ci sia un assenza giustificata per la convocazione al CPI, questa dovrò essere documentata e comunicata entro il giorno successivo alla data prevista.

Anche l’assenza ingiustificata può comportare delle sanzioni tra cui la decurtazione dell’indennità o in casi estremi la decadenza dello stato di disoccupazione. Quindi quando si ottiene la NASPI, per mantenerla bisognerà rispettare tutti questi obblighi altrimenti si rischia di perdere il sussidio.

Loris Porciello

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