Meteo, è l’estate di dicembre: temperature fuori controllo! Fino a quando dura

Altro che bianco Natale: le previsioni meteo per i prossimi giorni di dicembre sono mai viste. Arriva l’estate in inverno

Siamo ormai a metà dicembre, ma oltre a qualche sporadica giornata caratterizzata da un freddo rigido, l’inverno sembrerebbe ancora non voler arrivare e la situazione non accenna a voler migliorare.

Caldo anomalo in inverno
Come saranno i prossimi giorni di dicembre: temperature impazzite- Cityzen.it

La prossima settimana, infatti, si appresta a essere una delle più calde mai viste fino a questo momento in questo periodo. Tutti gli amanti del freddo, quindi, dovranno ancora aspettare prima di sentire la vera atmosfera invernale e natalizia, ma fino a quando durerà questo caldo anomalo? Ecco tutte le risposte.

In arrivo nuove ondate di caldo, sarà l’inverno più “bollente” di sempre?

Il 21 dicembre inizia ufficialmente l’inverno, ma le temperature non sembrano confermare questa cosa. La situazione, al contrario, sembra scaldarsi sempre di più e il prossimo weekend rischia di diventare uno dei più caldi di sempre nel mese di dicembre. Ma a cosa è dovuto questo caldo anomalo?

Il 2023, secondo i dati scientifici, è già l’anno più caldo di sempre, con un aumento generale delle temperature di circa un grado e mezzo. Non è, però, finita qui, infatti una recente indagine, che si può trovare sulla rivista Advances in Atmospheric Sciences, ha evidenziato che El Niño innescherà una serie di anticicloni nel Pacifico nord-occidentale. Queste zone di alta pressione atmosferica, legate a un incremento della temperatura, avranno un impatto sul clima invernale in Asia orientale e America settentrionale.

In Asia orientale, gli anticicloni potrebbero generare un’onda di caldo e siccità, con conseguenze negative per l’agricoltura e la sicurezza alimentare. Negli Stati Uniti settentrionali, gli anticicloni potrebbero provocare un inverno più caldo del normale, con rischi per la salute pubblica e l’ambiente.

Proteste sul cambiamento climatico

Questi nuovi dati enfatizzano che i cambiamenti climatici stanno già esercitando un impatto significativo sul nostro pianeta. È essenziale adottare rapidamente misure per ridurre le emissioni di gas serra e contenere il riscaldamento globale.

Durante l’estate nell’emisfero settentrionale e l’autunno del 2023, il pianeta ha vissuto un periodo straordinariamente caldo, sia negli oceani che sulla terra, come evidenziato nell’estratto dello studio sopracitato. Il costante superamento dei tetti massimi della temperatura superficiale media mai raggiunti ha suscitato diverse domande e molta preoccupazione tra gli scienziati riguardo alla dinamica termica prevista per l’inverno del nostro emisfero nel biennio 2023-2024.

Secondo diversi studi, però, l’anticiclone conosciuto come El Niño non ha ancora raggiunto il suo pieno potenziale e nei prossimi due o tre mesi continuerà ad avere un impatto più che significativo e negativo nelle zone del Pacifico orientale, portando temperature anomale in Asia orientale, nell’America settentrionale e in generale in tutto il mondo, anche se con entità diverse.

Tutto questo comporterà delle conseguenze decisamente allarmanti, infatti gli scienziati stimano che la temperatura media della superficie terrestre per la fine dell’anno e l’inizio del 2024 sarà la più alta mai registrata nella storia, portando a effetti sempre più incontrollabili e pericolosi.

Anche il programma dell’Agenzia spaziale europea Copernicus, che si occupa di tenere sotto controllo i cambiamenti climatici, contribuisce a non rasserenare gli animi: il fenomeno del riscaldamento planetario persiste in modo incessante, con temperature medie senza precedenti da quando vengono effettuate le registrazioni. Nel periodo che va da gennaio a novembre del 2023, la temperatura media del nostro pianeta ha toccato la cifra record di 1.46 gradi superiore alla media preindustriale. Questo dato conferma che il 2023 sarà l’anno con la temperatura più elevata mai registrata finora. Registrazioni di temperature eccezionali sono state effettuate in tutto il mondo, soprattutto nell’Oceano Pacifico. Ottobre ha segnato il record di calore, con una temperatura media di 15,3 gradi centrigradi.

L’aumento delle temperature è attribuibile alle emissioni di gas serra nell’atmosfera. Queste emissioni generano l’effetto serra, trattenendo il calore solare e causando il riscaldamento del nostro pianeta.

Il Direttore del programma Copernicus, Carlo Buontempo, interpellato per discutere dei dati appena riportati ha dichiarato: “Finché le concentrazioni di gas serra continueranno ad aumentare, non possiamo aspettarci risultati diversi da quelli visti quest’anno. La temperatura continuerà ad aumentare e così anche l’impatto delle ondate di calore e della siccità. Raggiungere il prima possibile la soglia zero è un modo efficace per gestire i rischi climatici”.

I risultati del riscaldamento del nostro Pianeta si manifestano in ogni modo in tutti i Paesi. Le ondate di caldo, la siccità e i fenomeni meteorologici estremi sono sempre più comuni e intensi. Queste situazioni straordinarie stanno provocando danni considerevoli all’ecosistema, all’economia e alla salute umana.

Come cambierà il clima in Italia

Ma quali saranno le conseguenze sul clima italiano nei prossimi mesi? Recentemente siamo entrati nella fase climatica conosciuta come El Niño. Gli impatti di questo notevole fenomeno a livello mondiale andranno anche oltre le stime precedentemente formulate, arrivando a colpire direttamente anche il nostro Paese. Nelle prossime settimane di dicembre e nei giorni che vanno dalla fine di gennaio e l’inizio febbraio, sono previsti notevoli cambiamenti anomali nelle precipitazioni e nelle temperature con possibili effetti rilevanti e preoccupanti.

Gli specialisti si riferiscono a questa variazione come ENSO (El Niño-Southern Oscillation). I cicli associati a questo fenomeno hanno una durata che va dai 2 ai fino ai 7 anni circa.

La Niña ed El Niño rappresentano rispettivamente un raffreddamento e un riscaldamento della superficie oceanica. Durante un episodio di Niña, le acque risultano essere più fredde del normale di circa 1/3 gradi, mentre durante le fasi di El Niño sono più calde di circa 1/3 gradi.

L’ultima comunicazione della NOAA, l’ente statunitense dedicato alle dinamiche oceaniche e atmosferiche, afferma che le acque superficiali dell’Oceano Pacifico hanno già registrato un riscaldamento oltre le prospettive, indicando una fase El Niño. L’anomalia di temperatura superficiale dell’Oceano Pacifico è di +2,1 gradi, superiore a quella dell’El Niño precedente, che risale al bienno 2015-2016.

El Niño in questo momento è straordinariamente intenso, stando a quanto dicono gli esperti, e potrebbe influenzare notevolmente il clima di tutto il mondo. Proprio per questo motico è previsto un aumento delle temperature globali rispetto alla norma, con possibili conseguenze come ondate di calore improvvise e anomale, siccità e alluvioni.

In ogni caso, dopo un avvio di stagione invernale caratterizzato da un clima incerto, giornate più calde del solito e altre con temperature rigide, la successiva fase dell’inverno 2023-2024 si preannuncia più temperata e piovosa.

In seguito agli ultimi report del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine, si conferma che le temperature dovrebbero restare al di sopra della media, con un aumento fino a +2 gradi in diverse zone dell’Europa, inclusa l’Italia, tra gennaio e febbraio. Le precipitazioni, al contrario, saranno abbondanti, con le montagne pronte a ricevere abbondanti nevicate grazie a un flusso atlantico perturbato molto attivo.

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