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Investendo il TFR nei Buoni Postali si otterranno guadagni sorprendenti

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Valentina Trogu

Il lavoratore che cambia azienda e ottiene il TFR può decidere di investirlo nei Buoni Fruttiferi di Poste Italiane. Che guadagni!

Al termine di un rapporto di lavoro il dipendente potrà recuperare il Trattamento di Fine Rapporto maturato durante gli anni di lavoro. La somma potrà essere investita piuttosto che lasciata ferma sul conto corrente, facile preda dell’inflazione.

Investire il TFR nei Buoni Fruttiferi (Cityzen.it)

Il Trattamento di Fine Rapporto si calcola sommando per ogni anno di lavoro una quota pari al 6,91% della retribuzione annua. L’importo finale, dunque, dipenderà dallo stipendio annuo lordo del dipendente, dagli anni di servizio più eventuali premi. Quando la cifra è consistente è un peccato parcheggiarla sul conto corrente specialmente se non sono in previsione spese onerose da affrontare come l’acquisto di un’auto nuova o la ristrutturazione del bagno.

Si potrebbe decidere di investire il TFR ma senza rischiare perdite del capitale. Una soluzione da valutare è la sottoscrizione di un Buono Fruttifero Postale, uno strumento di risparmio garantito dallo Stato Italiano e che gode della tassazione agevolata del 12,50%. In più a breve – si spera – i BFP dovrebbero uscire dal calcolo ISEE permettendo di abbassare il valore dell’Indicatore ottenendo più Bonus e agevolazioni.

I guadagni investendo il TFR nei Buoni Fruttiferi Postali

I Buoni Fruttiferi permettono di aumentare il capitale nel tempo. Più lunga sarà la durata di possesso del prodotto maggiori saranno i guadagni. Il lavoratore con il TFR da investire può scegliere tra diverse tipologie di Buoni accumunate dalla flessibilità, dall’assenza di costi di apertura e di gestione. Cambiano solo per durata e rendimento. C’è ad esempio il nuovissimo Buono Premium con rendimento del 3,50% dedicato a chi vuole recuperare presto i guadagni, ad un anno di distanza.

Buoni dai rendimenti migliori per investire il TFR (Cityzen.it)

Poi ci sono i Buoni 4 anni Plus con rendimento del 2,00%, il Buono 3×2 con rendimento del 2,25% e il Buono Risparmio Sostenibile con rendimento del 2,00% e dalla durata di 7 anni. I guadagni maggiori si avranno, come detto, investendo nel lungo termine con i Buoni 3×4 (12 anni e rendimento del 2,50%) e con il Buono Ordinario (20 anni e 2,75%). La differenza tra i guadagni è facilmente calcolabile grazie al simulatore presente sul sito di Poste Italiane. Ipotizziamo un TFR di 8 mila euro.

Optando per il Buono 3×2 si recupereranno alla scadenza 8.999,77 euro mentre scegliendo BFP 4 anni Risparmio Semplice il valore di rimborso netto sarà di 9.032,66 euro. Allunghiamo le scadenze. Gli 8 mila euro con il Buono 3×4 diventeranno 10.414,22 euro mentre con il Buono Ordinario 13.049,42 euro. Non dimentichiamo, infine, il 6% promesso dal Buono dedicato ai minori.

Valentina Trogu

Giornalista pubblicista, Web content writer, scrittrice e mediatrice familiare. Laureata in sociologia-analisi delle politiche sociali. Mi occupo della stesura di articoli toccando varie tematiche tra cui economia, salute, tecnologia, attualità. In questo modo posso coltivare la mia passione per la scrittura e cercare di rendere fruibili le informazioni ad un maggior numero di persone.

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