Valutare la vendita di un BTP prima della scadenza non è sempre sbagliato. Potrebbe esserci una convenienza, come capirlo?
Le quotazioni dei Buoni del Tesoro Poliennali sono oscillatorie e determinate da vari parametri, in primis il tasso di interesse. Può succedere, dunque, che il prezzo superi il valore del rimborso o che si riduca per poi risalire.
I piccoli investitori che scelgono un BTP per guadagnare comprano un Titolo di Stato a scadenza fissa per incassare le cedole ogni tre mesi o sei. Se c’è un tasso minimo garantito e un premio al termine della sottoscrizione ancora meglio. Gli italiano amano la certezza del guadagno come dimostrato dal grande successo del BTP Valore, giunto alla quarta emissione. In alcuni casi, però, vendere anticipatamente il BTP può significare maggiore convenienza.
Partiamo dal presupposto che il valore di mercato di un Buono del Tesoro Poliennale è influenzato dal rapporto tra cedola e livello dei tassi di interesse e che le cedole sono sostanzialmente pari al livello dei rendimenti di mercato mentre il prezzo del prodotto è uguale a cento ossia il valore di rimborso pagato dallo Stato alla scadenza. Durante la vita del Titolo, però, il rendimento può divergere da quello iniziale.
Se in seguito all’emissione o acquisto di un Titolo di Stato si verificherà un incremento dei tassi allora il prezzo scenderà dato che l’investitore potrà contare su un guadagno maggiore rispetto a quello atteso. La cedola sarà più alta per i BTP di nuova emissione. Per i vecchi Titoli, invece, si verificherà una situazione diversa. Solo una perdita di valore li renderà più appetibili. Il prezzo basso porterà ad un guadagno in conto capitale e sommando questo alle cedole future ci sarà una redditività totale pari ai BTP di nuova emissione.
Con i tassi in discesa, invece, gli acquirenti dovranno accettare una perdita parziale in conto capitale pagando valore di rimborso e Titolo. Di conseguenza il prezzo del Titolo salirà fino a che il nuovo acquirente non compenserà la perdita con cedole onerose. Ecco che potrebbe convenire vendere in BTP esattamente nel momento in cui i tassi di interesse scendano talmente tanto da creare una distorsione nel mercato. Le quotazioni saliranno è il guadagno sarà negativo con il profitto in conto capitale che supererà la somma degli interessi incassati aspettando la scadenza. Se il rendimento a scadenza, dunque, risultasse negativo allora converrebbe vendere il BTP incassando subito la plusvalenza maggiore agli interessi futuri.
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