Ancora una volta l’intelligenza artificiale viene utilizzata in mala fede e questa a cadere nel suo baratro è la cantante Rose Villian.
Non è di certo la prima volta che si parla di foto hot di star realizzate con l’intelligenza artificiale. Tempo fa, quando le cose con Fedez andavano ancora bene, anche la regina delle influencer, Chiara Ferragni, è stata vittima di una simile produzione illecita. A dirla tutta, sono moltissimi i personaggi famosi che ne diventano vittima, ma almeno loro hanno i giusti strumenti per difendersi.
Infatti, sicuramente il problema riguarda tutti senza distinzione di classe sociale ed economica, ma c’è da dire che le persone comuni hanno molto più difficoltà a potersi difendere. Insomma, l’intelligenza artificiale è un’arma a doppio taglio e dipende sempre dalle intenzioni di chi la gestisce. Vediamo cosa è successo nello specifico.
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La cantante di “Come un tuono”, che sicuramente sarà il prossimo tormentone estivo, non le manda di certo a dire ed è arrivata a denunciare tramite alcune stories su Instagram delle foto che la ritraggono in pose, diciamo, non proprio difficili da interpretare. Ovviamente, come detto all’inizio, si tratta di fotografie non vere, ma generate con l’intelligenza artificiale.
Nonostante la denuncia, però, la cantante ha comunque voluto far presente che, anche se si trattano di foto fasulle, le stesse possono fare male e minare la salute mentale della persona indirizzata. Infatti, ribadisce che si tratta di una violenza a tutti gli effetti e termina il suo messaggio con un pensiero a persone che, diversamente da lei, non possono tutelarsi.
Sembrava uno strumento valido e a sostegno dell’umanità, ma è proprio vero che al mondo non esistono persone uguali e in molti hanno utilizzato una simile fonte per provocare del male ad altri simili. A scagliarsi contro la stessa sono stati dei movimenti femministi, che già avevano nutrito dei forti dubbi sull’uso che se ne potesse fare di queste tecnologie.
In particolare, con l’intelligenza artificiale non solo si possono creare delle foto compromettenti, ma anche dei video, degli audio che possono mettere a rischio anche la carriera di personaggi molto influenti, come ad esempio, Joe Biden che è stato vittima del deepfake. Insomma, la soluzione è molto lontana dal problema dato che non sempre si riesce ad arrivare al responsabile. Speriamo, in un futuro non troppo lontano, che si possa arrivare a un simile traguardo.
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