Il formaggio con listeria ha provocato la morte di sette persone. Condannato a due anni per omicidio colposo plurimo il casaro.
Le contaminazioni segnalate dal Ministero della Salute non vanno prese sottogamba. Il rischio di morte è reale, lo dimostra un caso di pochi anni fa che si è risolto oggi con una condanna di omicidio plurimo.
Il Ministero della Salute aggiorna quasi ogni giorno la lista del prodotti alimentare ritirati dal mercato per contaminazione, assenza di allergeni, rischio chimico. I consumatori dovrebbero prestare molta attenzione a questi aggiornamenti perché portare in tavola alcuni di questi articoli oggetto di richiamo potrebbe significare finire all’ospedale o anche peggio. La salmonella, l’escherichia coli, la listeria sono pericoli reali per la salute delle persone, specialmente per chi ha un sistema immunitario compromesso, per gli anziani e i bambini.
La gravità delle conseguenze di una contaminazione deve spingere ogni consumatore a controllare gli avvisi nei supermercati e nel sito del Ministero della Salute. Nello stesso tempo deve richiamare l’attenzione dei produttori. Mettere in vendita un prodotto che potrebbe rivelarsi letale per una persona porta dritti dritti in carcere. Lo ha stabilito il Tribunale distrettuale del Canton Svitto, in Svizzera.
Il caso risale al biennio 2018/2020: condanna per omicidio plurimo
Un formaggio contaminato da listeria ha provocato tra il 2018 e il 2020 la morte di sette persone più un’intossicazione alimentare di altri 34 consumatori del prodotto, frontalieri inclusi. Il Tribunale distrettuale del Cantin Svitto ha condannato il casaro di Steinerberg ad una pena detentiva di 24 mesi per omicidio colposo plurimo e ad una pena pecuniaria di 80 aliquote giornaliere da 120 franchi (tutte e due le pene con la condizionale).
A scoprire la contaminazione da listeria un’ispezione dell’ufficio di igiene nel mese di maggio 2020. Subito è stato predisposto un avviso pubblico da parte dell’Ufficio Federale per la Sicurezza Alimentare e Veterinaria per informare i consumatori del pericolo e i rivenditori di richiamare i prodotti del caseificio dagli scaffali dei supermercati. La Confederazione ha fatto scattare un’analisi scientifica che ha appurato un collegamento tra la listeria e numerosi casi certificati nel 2018 e nel 2019.
Il chimico cantonale dei cantoni primitivi ha sporto denuncia penale nei confronti del gestore del caseificio nel luglio 2020. Un mese più tardi è stato aperto il procedimento penale dal Ministero Pubblico. Ora l’uomo è stato condannato per omicidio plurimo e altri capi d’accusa come lesioni personali plurime e lesioni personali gravi plurime nonché reati contro la Legge sulle derrate alimentari. Si attende la sentenza definitiva.