L’influenza aviaria sembrava colpire solo alcuni animali ma adesso è arrivata all’uomo e si teme – come era stato predetto – una nuova pandemia.
In questi giorni, dopo che gli esperti avevano rassicurato sul fatto che l’aviaria non era ancora pericolosa per l’uomo, stanno arrivando notizie molto preoccupanti.
Un paziente del Texas, che ha avuto contatto stretto con dei bovini da allevamento, ha contratto il virus dell’influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità, lo stesso che sta circolando appunto tra le mucche da latte negli Stati Uniti.
I sintomi che l’uomo contagiato ha manifestato sono terribili: emorragia agli occhi e drenaggio sieroso, in assenza però di febbre o problemi respiratori. Ecco perché crescono esponenzialmente i timori di una nuova pandemia.
La situazione attuale riguardo al salto di specie dell’influenza aviaria è molto preoccupante, tanto che i Governi, Europa compresa, hanno già firmato contratti con le case farmaceutiche per l’approvvigionamento di vaccini contro il virus H5N1 o le sue mutazioni.
Infatti ciò che è emerso di recente è proprio il fatto che il virus sta mutando e si sta “addestrando” per attaccare anche l’uomo. La prova evidente – ma non la prima – è il caso dell’agricoltore del Texas, infettato presumibilmente da una mucca da latte.
Il paziente, dopo aver manifestato dei fastidi all’occhio ma senza altri sintomi a carico dell’apparato respiratorio, è stato sottoposto a tamponi e i risultati sono “presuntivi per il virus dell’influenza A e A(H5); tutti i segmenti genetici esaminati risultavano strettamente correlati ai virus rilevati nei bovini da latte del Texas e ad altri virus con genotipo B3.13 rilevati negli uccelli selvatici in Texas nel marzo 2024″.
L’uomo è in cura per lenire gli effetti dell’infezione virale, che hanno causato emorragie agli occhi. Anche le persone a stretto contatto con il paziente stanno assumendo dei farmaci antivirali, e in più l’agricoltore è in isolamento.
Uno scenario già visto con la pandemia da Covid e che sembra destinato a ripetersi; stavolta, però, con una sintomatologia evidente e marcata, che può innescare ancora più terrore. Le case farmaceutiche sono già al lavoro per produrre vaccini, che in caso di emergenza saranno distribuiti in massa.
Gli esperti che avevano predetto una nuova pandemia, dunque, potrebbero avere avuto ragione. Forse è solo una questione di tempo e tutto il mondo dovrà prepararsi ad affrontare una nuova emergenza sanitaria.
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