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Emergenza energia e pressione fiscale: Folgori (Feoli) sollecita misure per le aziende

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Emiliano Belmonte

Il mondo delle imprese logistiche segue con attenzione il dibattito in corso all’interno del governo sulle agevolazioni fiscali e le misure per contrastare il caro energia. Se da un lato gli interventi previsti a favore delle famiglie sono visti con favore, dall’altro cresce la preoccupazione per la possibile esclusione delle imprese da provvedimenti essenziali per la loro competitività.

Secondo Enrico Folgori, presidente della Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata (Feoli), è necessario un approccio più ampio che includa anche le aziende, affinché possano affrontare le difficoltà economiche causate dall’aumento dei costi energetici e dalla pressione fiscale.

Costi energetici insostenibili: le imprese italiane in difficoltà

Uno degli aspetti più critici è il divario nei costi energetici tra l’Italia e il resto d’Europa. Mentre nei Paesi del Nord Europa il costo di un megawattora è di circa 27 euro, in Italia ha raggiunto il record di 98,38 euro, penalizzando pesantemente il sistema produttivo.

Per Folgori, servono interventi che vadano oltre il sostegno immediato, puntando a una politica energetica strutturata che renda l’Italia più indipendente e competitiva sul lungo periodo. L’adozione di nuove tecnologie e una strategia priva di rigidità ideologiche potrebbero rappresentare una soluzione efficace per abbattere i costi.

Pace fiscale: un’opportunità che non può escludere le imprese

Un altro punto chiave riguarda la rottamazione delle cartelle fiscali, che potrebbe offrire alle famiglie un’occasione per regolarizzare la propria posizione e allo Stato di recuperare risorse altrimenti perdute. Tuttavia, escludere le imprese da questa misura significherebbe ridurre drasticamente l’impatto positivo del provvedimento sull’economia.

Per Folgori, estendere la pace fiscale anche alle aziende sarebbe fondamentale per dare respiro al settore produttivo, permettendo alle imprese di investire e crescere senza il peso di arretrati fiscali insostenibili.

“Tre miliardi non bastano, serve una strategia a lungo termine”

Attualmente il governo sta valutando uno stanziamento di tre miliardi di euro per contenere il caro bollette, ma questa somma appare insufficiente per sostenere anche le imprese. Senza un adeguato supporto, le aziende italiane rischiano di perdere competitività rispetto ai mercati esteri, subendo un ulteriore rallentamento della crescita.

Secondo il presidente di Feoli, la priorità è quella di adottare misure strutturali, evitando provvedimenti emergenziali privi di una visione a lungo termine. Sostenere le imprese significa sostenere l’intera economia nazionale, ed è essenziale che il governo ne tenga conto nelle decisioni future.

Emiliano Belmonte

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