La Riforma fiscale 2024 ha introdotto modifiche alla riscossione delle cartelle esattoriali. L’addio arriverà prima del previsto.
Un Decreto salva i contribuenti debitori accelerando il discarico automatico delle cartelle esattoriali non riscosse. La cancellazione d’ufficio sarà ridotta – per alcuni cittadini – a sei mesi.
Nei piani del Governo c’è l’alleggerimento dei carichi per i contribuenti e per l’Agenzia delle Entrate. Bisogna evitare che si continuino ad accumulare cartelle esattoriali non riscosse e cercare di recuperare le somme dovute dai debitori in tempi brevi concedendo rottamazioni e dilazioni dei pagamenti vantaggiose. La Riforma Fiscale ha messo mano alle regole di riscossione e altre novità verranno introdotte nel 2025.
Si parla di discarico automatico delle cartelle esattoriali non riscosse in soli sei mesi. Ottima notizia per i contribuenti che non dovranno attendere cinque anni per la cancellazione d’ufficio. La novità ha un duplice scopo. Da una parte aiutare i debitori, dall’altra ridurre il carico delle pratiche pendenti e delle cartelle che grava sulle spalle dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Le modifiche alle regole non scatteranno subito ma a gennaio 2025.
L’idea è di prevedere il discarico automatico delle cartelle potenzialmente non incassabili e che saranno restituite agli Enti creditori. Questi potranno decidere se cancellare in via definitiva il debito del contribuente oppure se cercare di incassarlo comunque in modo autonomo o avvalendosi dell’appoggio dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione oppure di un altro concessionario.
La novità consentirebbe di dire addio per sempre alle cartelle che non si possono incassare (per esempio quelle intestate a nullatenenti oppure a defunti o a persone che hanno dichiarato fallimento) che rappresentano solo un onere in più per il concessionario. Si eviterebbe lavoro aggiuntivo al personale e si risparmierebbe sulle spese di notifica non rimborsabili.
Lo stralcio automatico delle cartelle avviene dopo cinque anni dall’impossibilità di recuperare coattivamente le somme. Da gennaio 2025, poi, appurata la possibilità di agire contro il contribuente la cartella verrà eliminata subito dall’estratto di ruolo del cittadino e se si dovesse trattare di nullatenenti o altre categorie simili allora la cancellazione avverrebbe addirittura entro sei mesi dalla notifica.
Per verificare la capacità di rimborso del cittadino si utilizzeranno le banche dati accessibili all’Agenzia delle Entrate come l’Anagrafe dei Conti Correnti e l’Anagrafe Tributaria. Appurata l’impossibilità di effettuare il recupero il Fisco restituirebbe il carico alle Regioni, all’INPS, ai Comuni o all’Ente affidatario dell’incasso coattivo all’AdE-Riscossione. Bollo auto, TASI, TARI, IMU, IRPEF indipendentemente dal debito questo dopo cinque anni (o sei mesi) tornerà all’origine.
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