Scatta la stretta sui conti correnti con l’anonimetro, lo strumento dell’Agenzia delle Entrate volto ad analizzare i movimenti finanziari dei cittadini.
Il fine è stanare gli evasori fiscali ma a finire nel mirino del Fisco sono tutti i contribuenti. L’anonimometro è lo strumento scelto per effettuare controlli a raffica ed evitare che anche il minimo errore o incongruenza passi inosservato.
Presto verrà riattivato il redditometro per contrastare l’evasione fiscale ma anche il riciclaggio di denaro e il finanziamento di atti terroristici. Questo strumento che poco piace agli italiani sarebbe già dovuto essere riattivato ma Giorgia Meloni ha deciso di prendere tempo e “sistemarlo” per evitare che diventi un “Grande Fratello”. La notizia della sospensione poche settimane fa ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai cittadini ma non si possono certo dormire sonni tranquilli.
Il Fisco è sempre in agguato e i controlli sono costantemente attivi. Spetterà all’anonimometro. infatti, individuare gli evasori fiscali. L’Agenzia delle Entrate ha messo a punto questo sistema confermando il suo utilizzo lo scorso 29 maggio. Si basa su un potente algoritmo che sfrutta l’intelligenza artificiale per analizzare i dati di milioni di conti correnti al fine di identificare i contribuenti a rischio.
L’anonimometro è un software semi automatizzato che incrocia dati patrimoniali e finanziari per identificare casi di evasione fiscale. Tramite un algoritmo vengono analizzate le informazioni dei conti correnti e degli altri rapporti di deposito al fine di scoprire incrementi anomali, versamenti incompatibili con l’occupazione svolta dal contribuente. Nel momento in cui dovessero emergere sospetti, funzionari dell’Agenzia delle entrate decideranno se approfondire con i controlli raccogliendo altri dati.
In generale, sarà approfondito lo stile di vita del cittadino attingendo a varie fonti. Se il dubbio persisterà verranno inviate lettere di compliance per permettere alla persona interessata di “difendersi” dalle accuse. Si chiama “contraddittorio preventivo” e permette al contribuente di dimostrare la legittimità delle sue azioni e dei movimenti finanziari che non hanno convinto il Fisco. Il dubbio che hanno gli italiani riguarda la privacy.
L’Autorità Garante per la Protezione dei Dati personali interpellata preventivamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ha confermato che l’anonimometro non viola la privacy dei contribuenti. L’intervento umano rimane garantito – e questo è fondamentale per l’analisi e il controllo dei dati – e le informazioni non rimangono memorizzate in archivi differenti o utilizzate per scopi diversi dall’analisi del rischio di evasione. Questa pseudo anonimizzazione dei dati impedisce accessi inappropriati e indebiti alle informazioni private dei cittadini.
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