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Anche i Buoni Fruttiferi Postali scaduti e prescritti possono essere rimborsati: ecco cosa fare per non perdere il denaro

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Antonia Festa

I clienti possono ottenere il rimborso dei Buoni Fruttiferi prescritti da Poste Italiane, se l’azienda ha omesso un importante obbligo.

Può succedere di non accorgersi che i Buoni Fruttiferi Postali posseduti siano prescritti, perché le somme investite e maturate non sono state prelevate entro 10 anni dalla scadenza. In questo caso, il rischio è di perdere i propri risparmi.

Anche i Buoni Postali prescritti possono essere rimborsati (cityzen.it)

In aiuto degli investitori, tuttavia, c’è un particolare adempimento che spetta a Poste Italiane, previsto dal Decreto del Ministero del Tesoro del 19 dicembre 2000. Nel dettaglio, l’azienda è obbligata a consegnare il Foglio Informativo Analitico (FIA) a tutti coloro che hanno sottoscritto un Buono Fruttifero Postale. Nel documento, infatti, sono contenute tutte le informazioni relative alle caratteristiche del prodotto acquistato e alle scadenze da rispettare.

Di recente, il Giudice di Pace di Oristano ha emesso una condanna nei confronti di Poste Italiane, intimando la restituzione del capitale investito da un cliente, con l’aggiunta degli interessi e delle spese legali di giudizio, come risarcimento per il danno causato dalla mancata informativa relativa alla durata e alla scadenza dei Buoni Fruttiferi Postali. Analizziamo la vicenda.

Obbligo di rimborso dei Buoni prescritti: la sentenza rivoluzionaria

Con la sentenza del 9 aprile 2024, il Giudice di Pace di Oristano ha condannato Poste Italiane a risarcire un cliente che lamentava la prescrizione di alcuni Buoni Fruttiferi Postali e che temeva di dover rinunciare a tutte le somme investite.

Poste Italiane ha dovuto rimborsare dei Buoni Fruttiferi scaduti e prescritti (cityzen.it)

Poste Italiane, infatti, riteneva che il cliente avesse dovuto conoscere la scadenza dei Buoni acquistati, perché presso la propria filiale era esposto il Foglio Informativo Analitico relativo a tale prodotto e il documento era stato pubblicato anche in Gazzetta Ufficiale.

Il giudice, tuttavia, ha dichiarato che, ai sensi dell’art. 3 del Decreto del Ministero del Tesoro del 19 dicembre 2000, sorge l’obbligo di consegnare il Foglio Informativo in formato cartaceo al cliente, nel quale sono descritte tutte le caratteristiche del Buono Fruttifero Postale, le principali clausole contrattuali e le indicazioni sui rischi dell’investimento.

Si tratta di un documento fondamentale, che consente all’investitore di conoscere la data di prescrizione dei Buoni. L’omessa consegna costituisce una violazione non solo del Decreto del Ministero del Tesoro del 19 dicembre 2000 ma anche degli articoli 1175 e 1176 del codice civile. È onere di Poste Italiane provare di aver informato adeguatamente il cliente.

Attenzione, però, perché tale obbligo non può essere sostituito da altre modalità alternative di pubblicità, come, nel caso di specie, l’affissione presso la filiale dei Fogli Informativi. Per tale motivo, il Giudice di Pace ha condannato Poste Italiane, perché l’interessato non avrebbe potuto informarsi diversamente, ma avrebbe dovuto ricevere il singolo Foglio Analitico.

Antonia Festa

Sono una giurista, grande appassionata del mondo classico, di letteratura, politica, musica, teatro e cinema, divoratrice di serie TV. Sono socia di una compagnia di teatro amatoriale e ho curato la sezione 'Intrattenimento' per un giornale online, recensendo film e spettacoli televisivi e teatrali. Attualmente, lavoro come web content writer, occupandomi soprattutto di temi di natura previdenziale ed economica, che mi permettono di coltivare e approfondire il mio interesse per il diritto.

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