Dall’America emerge una inquietante correlazione tra l’uso dell’acqua del rubinetto e la cosiddetta Ameba mangia-cervello.
Il problema che hanno riscontato negli States può verificarsi anche da noi, perché i microrganismi come Naegleria fowleri, Acanthamoeba ssp. e altri, detti anche mangia-cervello, si trovano naturalmente nell’acqua e nel suolo.
Questo tipo di microrganismi sta creando un’emergenza sanitaria negli Stati Uniti. Molti americani si sono infettati e hanno avuto conseguenze gravi. Ecco cos’è successo e perché anche nel nostro Paese dovremmo prestare attenzione.
Sebbene il nome dato al microrganismo in questione rimandi a film horror e fantascienza, in realtà esiste davvero ed è in grado di causare seri danni alla salute.
Le amebe mangia cervello infatti sono presenti nell’acqua e nel suolo, nei fiumi e nei laghi, ma anche nelle piscine e nelle tubature dell’acqua che arriva nelle case, soprattutto se non si utilizzano cloro o altri disinfettanti.
In America è emerso che l’aumento delle infezioni con questi microrganismi è dovuto a una pratica igienica specifica, ovvero i lavaggi nasali. Una pratica che tutti probabilmente facciamo quando siamo raffreddati, ma che se eseguita senza criterio può risultare anche fatale.
Infatti per i lavaggi nasali esistono delle soluzioni apposite, ovvero acqua depurata; sostituirla con l’acqua del rubinetto può aumentare considerevolmente il rischio di entrare in contatto diretto con i microrganismi come quello mangia-cervello.
Inizialmente i sintomi di un’infezione possono sembrare banali, come quelli di un’influenza: compaiono febbre, nausea, vertigini e malessere generale. Poi però, nel momento in cui l’ameba arriva cervello, la situazione peggiora e il soggetto va incontro a forte mal di testa, convulsioni, ma anche alterazione sensoriale, problemi comportamentali e motori.
Da un report stilato dal CDC statunitense è emerso che su 10 pazienti ricoverati per infezione da ameba mangia-cervello, almeno 4 avevano effettuato dei lavaggi nasali con l’acqua del rubinetto. Il problema però non risiede solamente in questa pratica: se i microrganismi sono presenti nelle tubature, anche sciacquarsi una ferita può permettere ai microrganismi di infettare il soggetto.
Le infezioni di questo tipo si curano con antibiotici e terapie mirate, ma nonostante ciò la mortalità resta altissima, al 97%. Ecco che, sebbene non tutti i microrganismi che si trovano nell’acqua siano così mortali, è bene prestare sempre la massima attenzione durante alcune attività di igiene personale. Sicuramente è meglio evitare di fare i lavaggi nasali con l’acqua del rubinetto.
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