Gli alimenti ultra processati provocherebbero danni peggiori del tabacco sulla nostra salute. A stabilirlo è una recente ricerca, che ha proposto delle soluzioni a tale problema.
Secondo uno studio condotto dall’Università di San Paolo, in Brasile, i cibi ultra processati (UPF) sarebbero la causa di numerose patologie, come il diabete e l’obesità, soprattutto tra i più giovani.
Tali alimenti industriali, infatti, sono ricchi di sale, zuccheri, grassi e additivi, responsabili di ben 32 malattie croniche. Gli appelli da parte della comunità scientifica si stanno diffondendo a macchia d’olio, ma gli strumenti messi in atto per prevenire i danni all’organismo si stanno rivelando inefficaci.
Per tale motivo, alcuni esperti hanno proposto il divieto di tutte le pubblicità di alimenti processati e l’introduzione di scritte sulle confezioni simili a quelle presenti sui pacchetti di sigarette. Si pensa, inoltre, di precludere la vendita di tali cibi nelle scuole, negli ospedali e nei centri pubblici.
Sono anni che i nutrizionisti denunciano gli effetti dannosi degli alimenti ultra processati, purtroppo senza successo. Le aziende, infatti, hanno interesse alla produzione di tali prodotti, amati soprattutto dai bambini e dagli adolescenti.
I cibi ultra processati stanno, addirittura, sostituendo i normali alimenti nelle diete di migliaia di persone, anche nei Paesi asiatici, come il Giappone. Secondo un’indagine condotta dalla società Innova Market, ben tre consumatori su cinque sono soliti acquistare, almeno una volta a settimana, degli alimenti preconfezionati già pronti e un consumatore su cinque lo fa tutti i giorni.
Si tratta di dati allarmanti, destinati a crescere se si pensa che le abitudini di vita della popolazione mondiale stanno cambiando e sempre meno persone si occupano della preparazione domestica dei pasti. I prezzi bassi di tali prodotti, inoltre, li rendono accessibili a tutti.
Per preservare la salute pubblica, alcuni ricercatori dell’Università brasiliana di San Paolo hanno avanzato la proposta di introdurre una nuova tipologia di alimenti, una specie di via di mezzo tra i cibi ultra processati e quelli freschi e sani. Si tratta di alimenti caratterizzati da una ridotta quantità di zuccheri, conservanti e grassi ma più semplici da preparare (pronti in meno di 30 minuti) e più economici.
Secondo Statista, una società di analisi di mercato, entro il 2029 questi pasti potrebbero essere quelli più commercializzati. Per garantire il controllo della qualità nutrizionale degli alimenti, dovrà essere ben evidente e specifica la lista degli ingredienti contenuti e l’etichetta dovrà indicare cosa si sta comprando.
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